A quanto pare, l’attuale governo italiano si sta muovendo per introdurre una novità piuttosto importante nelle nostre vite, introducendo il concetto di residenza digitale.
Di fatto, entro il 2022 dovrebbe essere realizzata un’apposita piattaforma per le notifiche digitali, su cui riceveremo la maggior parte degli atti amministrativi come comunicazioni dell’agenzia delle entrate ed eventuali multe. La proposta, arrivata dal ministero dell’Innovazione, rientrerebbe nella manovra e costituirebbe un primo e deciso passo verso il domicilio digitale.
La residenza digitale sostituirà l’indirizzo “fisico”
A quanto pare, il ministero dell’Innovazione, capeggiato da Paola Pisano, avrebbe già realizzato un primo progetto della struttura portante di tale sistema. La piattaforma sarà affidata a Pagopa e connessa alla diffusione dell’identità digitale, nota come Spid.
Lo Stato Italiano distribuirà le password ai cittadini, in modo che gli stessi possano accedere alla piattaforma e fruire dei servizi offerti. Molto probabilmente i servizi legati alla residenza digitale si collegheranno alla carta d’identità elettronica e andranno, parzialmente o totalmente, a sostituire le funzioni sinora svolge dalla posta elettronica certificata (PEC).
Il ministro sta spingendo questo progetto che, se non incontrerà particolari intoppi, sarà effettivamente attivo entro il 2022. In quella data infatti, tutti i cittadini avranno una vera e propria identità digitale.
Non mancano i dubbi
Un tipo di innovazione davvero molto interessante, anche se non mancano i dubbi riguardo il suo funzionamento. Per esempio, come riusciranno ad adattarsi alla residenza digitale i più anziani?
Inoltre, il sistema realizzato appositamente, soprattutto nei primi mesi di funzionamento, presenterà inevitabilmente dei problemi, rallentamenti se non veri e propri attacchi esterni… come reagirà la piattaforma a questo tipo di problema.
Il nostro paese, sotto molti punti di vista piuttosto arretrato, sta cercando di mettersi al passo con i tempi. Questa fase però, è molto delicata in quanto le istituzioni stesse appaiono impacciate alla prese con la tecnologia.
Fonte: Ansa.it