A partire dai primi anni ‘70, l’industria del videogioco ha conosciuto diversi momenti più o meno fortunati. La generazione Z è forse quella cresciuta a più stretto contatto con la tecnologia: durante questa epoca, i videogiochi hanno assunto un livello di importanza socio culturale forse mai raggiunto.
La conferma di Sony come regina del settore console con PlayStation 3, l’inserimento prepotente sullo stesso mercato di Microsoft con Xbox, il grande ritorno di Nintendo con Wii sono stati solo alcuni degli avvenimenti che hanno caratterizzato quella che è considerata la settima generazione di console.
Nello stesso periodo è cominciato il graduale declino per quanto riguarda il mercato retail per gli articoli videoludici su PC il successivo affermarsi della piattaforma Steam con i relativi prodotti digitali. E il mercato mobile? Dal basilare Snake, nel giro di pochi anni, si è passati a alternative capaci di catturare l’attenzione di milioni di videogiocatori sparsi in tutto il mondo…
I 10 migliori videogiochi della generazione Z
Se gli anni ‘90 hanno sdoganato il videogame come intrattenimento di massa e non solo indirizzato verso un pubblico di ragazzini, durante l’inizio del nuovo millennio si sono affermati titoli (o interi franchise) che hanno palesato notevoli differenze per quanto riguarda la concezione stessa del termine “videogioco”.
Mantenendo l’elevato livello tecnico per quanto riguarda il lato puramente grafico, il taglio dei titoli si è spesso spostato maggiormente verso la teatralità e l’aspetto cinematografico: l’immediatezza e la giocabilità tipica dei videogames fino a qualche anno prima, è stata sopravanzata da storyline e dalla cosiddetta “lore”.
In questo articolo abbiamo voluto provare a proporre, in ordine rigorosamente sparso, 10 titoli o serie che hanno segnato profondamente la generazione nata a cavallo tra i due millenni: tra i nomi sottostanti, si è cercato di rappresentare al meglio tutte le possibili piattaforme per dare un’idea generica riguardo l’evoluzione del videogioco e i momenti più salienti degli ultimi anni.
Naturalmente la lista è piuttosto restrittiva: potrebbero essere tranquillamente il doppio ma, per questioni di tempo e spazio, abbiamo voluto cercare di riassumere il tutto solamente con dieci semplici nomi.
Minecraft
In un contesto di mercato dove regnano sovrani i grandi marchi con produzioni dai budget hollywoodiani, arriva uno sconosciuto svedese che propone un videogioco indie dalla grafica grezza.
Con Minecraft, Markus “Notch” Persson propone un titolo fuori dai canoni, sotto il lato puramente tecnico una produzione amatoriale, ma forte di un concept rivoluzionario: ogni partita consente al giocatore di affrontare un mondo generato casualmente, nel quale esso può muoversi e di fatto costruire un’avventura propria e unica.
Al di là dell’idea di Notch, la contemporanea ascesa di YouTube e l’enorme successo ottenuto da Minecraft negli streaming su tale piattaforma, ne decretano un successo strabiliante.
Grand Theft Auto (San Andreas e V)
Con GTA San Andreas (2004) e GTA V (2014), Rockstar Games va oltre gli straordinari successi ottenuti con i precedenti titoli della saga.
Trame avvincenti, personaggi con forti personalità e una notevole libertà d’azione sono solo alcune delle caratteristiche di uno dei franchise di maggior successo per quanto riguarda i videogames.
L’aggiunta di un multiplayer (anche se con qualche problema di troppo) con l’ultimo capitolo della serie, è stata la definitiva ciliegina sulla torta. Di contro, il ritardo nel lancio della versione per PC, rilasciata solamente nel 2015, ha indispettito molti fan della serie…
Dark Souls
Dark Souls è un titolo adatto ai videogiocatori più tenaci e agli appassionati delle sfide vere.
Sviluppato da FromSoftware e distribuito sulle maggiori console contemporanee nel 2011, questo titolo ha conquistato l’immaginario collettivo, divenendo una vera e propria pietra di paragone per misurare la difficoltà di un qualunque videogame.
Si tratta di una sorta di RPG incentrato sulla lettura dei pattern utilizzati dai nemici e dall’adozione di corrispondenti contromosse. Allo stesso tempo, il lavoro di Hidetaka Miyazaki, non rinuncia ad una trama contorta, intrigante e misteriosa che risulta un ulteriore valore aggiunto per un prodotto di valore assoluto.
World of Warcraft
Se il genere MMORPG aveva visto un notevole a cavallo tra vecchio e nuovo millennio grazie a Ultima Online, con World of Warcraft questo raggiunge l’apice del suo successo.
L’idea geniale di Blizzard è quella di raccogliere un franchise già piuttosto redditizio nell’ambito dei RTS (Warcraft: Orcs & Humans e Warcraft II) e creare attorno un MMORPG da uno stile grafico unico e accattivante.
Il risultato? Un successo straordinario, una serie lunghissima di espansioni e una community che, nell’epoca d’oro, faceva registrare numeri da capogiro.
Diablo III
Parliamo ancora di Blizzard e ancora di un brand che è stato riproposto con grande successo.
Diablo III debutta sul mercato nel 2012, sospinto dall’entusiasmo dei tanti fan che hanno aspettato l’uscita di questo titolo per dodici lunghi anni. Il prodotto proposto non ha deluso le attese: si tratta di un hack and slash moderno e completo, degno erede del suo predecessore.
Come ogni altro titolo di questo genere (inclusi i precedenti capitoli della serie) il personaggio scelto si evolve attraverso 60 livelli d’esperienza, poi ampliati a 70 con l’espansione Reaper of Souls, offrendo la concreta e appagante sensazione al giocatore di poter sviluppare il proprio alter ego.
The Sims (la serie)
A partire dal primo The Sims (2000), sino al quarto capitolo della serie uscito nel 2014 e seguito da ulteriori espansioni, questo franchise è andato a coprire con efficacia la nicchia dei casual gamer.
Per chi non conoscesse il gioco ideato da Will Wright, si tratta di una simulazione di vita: in pratica si assume il controllo di una famiglia (o di un single) e ne si gestisce la vita e la casa sotto tutti i punti di vista.
Un titolo singolare, adatto a videogiocatori di tutte le età e che con il passare dei capitoli si è sempre più affinato per quanto riguarda le meccaniche.
Mario Kart Wii
Alla lista di videogiochi più iconici di questi ultimi anni non poteva mancare un esponente della console Nintendo Wii. Protagonista della scena? Ancora una volta Super Mario che, per l’occasione, si lancia in gare mozzafiato in cui sono coinvolti altri personaggi ben noti ai fan dell’idraulico baffuto.
Stiamo parlando di Mario Kart Wii: 8 Gran Premi (con 4 gare ciascuno), 24 personaggi selezionabili in gare che possono coinvolgere sino a 12 partecipanti, svariati oggetti e modalità di gioco sono alcune delle peculiarità di un’esperienza videoludica estremamente appagante, soprattutto se vissuta con altri giocatori.
Call of Duty (serie)
A partire dal 2003 con il primo e storico Call of Duty sino al più recente Call of Duty: Black Ops IIII uscito appena qualche mese fa, questa serie ha letteralmente accompagnato un’intera generazione di videogiocatori.
15 capitoli ufficiali, diversi spin-off e una comunità di appassionati sconfinata che coinvolge utenti sparsi in tutto il mondo: durante questi anni, Call of Duty si è confermato come uno standard di assoluto valore per quanto riguarda il panorama dei FPS.
Pokémon Go
Non poteva mancare a questa lista un degno rappresentante del settore mobile che, negli ultimi anni, è cresciuto esponenzialmente.
In questo contesto, il free-to-play Pokémon Go è degno rappresentante della passione videoludica su smartphone: non un semplice videogioco, ma un vero e proprio fenomeno di massa. L’utilizzo di tecnologia AR, la diffusione spropositata e una coda non indifferente di polemiche, hanno caratterizzato un successo epocale.
Spinto con forza da un franchise tra i più importanti al mondo, questo titolo ha fatto registrare cifre da capogiro per quanto riguarda i download: il sovraffollamento dei server a causato diversi problemi agli sviluppatori, che hanno faticato non poco a contenere la miriade di utenti smaniosi di provare Pokémon Go sul proprio smartphone.
The Elder Scroll (serie)
Nonostante questo franchise abbia origine negli anni ‘90 (il primo capitolo, The Elder Scrolls: Arena risale al 1994), è negli anni 2000 che arriva il massimo del successo.
A partire da Morrowind (2002), passando per Oblivion (2006) e poi Skyrim (2011), la serie si pone come pietra miliare dei GDR, fornendo ai videogiocatori un’esperienza di gioco marchio di fabbrica di questo brand: totale libertà di movimento in un mondo di cui il personaggio è solo un granello di sabbia.
La straordinaria ambientazione fantasy curata nei minimi dettagli e la possibilità di personalizzare un personaggio e seguirlo durante il suo graduale sviluppo, sono altre caratteristiche salienti della saga che si rispecchiano anche nella serie di Fallout, altro successo planetario targato Bethesda.