Il cibo è diventato social così come tutte le azioni che andiamo a svolgere durante il giorno. I food blogger o gli amatoriali che postano i loro piatti su Instagram e Facebook collaborano ad un miglioramento del nostro stile di vita e ad un insegnamento, involontario, di come dovrebbe essere una dieta equilibrata.
Ma com’è possibile tutto questo?
La scienza afferma che il cibo è social
Secondo uno studio effettuato dall’Università di Washington condividere i propri piatti e ricette sui social supporterebbe gli utenti, verso una scelta consapevole di cosa mangiare e quali cibi possono essere ritenuti veramente sani.
Come da studio gli scienziati hanno notato un aumento esponenziale degli ashtag e post a tema alimentazione e salute sia tra i food blogger e sia tra gli appassionati che vogliono condividere la loro scelta e routine quotidiana.
Il cibo – sin dai tempi più antichi – ha un forte potere sulle persone non solo a livello di sopravvivenza ma anche come identificazione personale e per riuscire ad essere molto più conviviali.
Come i social influenzano la scelta del cibo
Oggi giorno i social sono una fonte inesauribile di notizie, immagini e condivisione di tutte quelle azioni che si svolgono durante il giorno. Instagram e Facebook rappresentano la comfort zone di ognuno di noi, così da dare credibilità anche in quello che si mangia. Pagine, gruppi, tag sono solo una minima parte della condivisione e del rapporto che si crea con le altre persone, facendo in modo che ognuno metta il proprio sapere a disposizione degli altri riuscendo a trovare il giusto equilibrio con il cibo.
Sono tantissime le applicazioni per smartphone concepite e nate a seguito di questo fenomeno social consentendo di personalizzare la propria scheda in base ai propri dati personali. Altre consentono invece di ottenere una dieta personalizzata con calorie e distribuzione degli ingredienti, per tutta la settimana.
A noi sta bene che il cibo sia social ma è altrettanto corretto dire che, per un’eventuale dieta o intolleranza, sia giusto prendere appuntamento con un professionista del settore.
Cosa ne pensate?