Nel 2014, The Conjuring si rivelò come uno dei casi cinematografici più importanti dell’anno, ottenendo non solo notevoli incassi al botteghino al fronte di soli 20 milioni di budget spesi, ma ricevendo anche un’ottima accoglienza da parte della critica che lo definì come uno degli horror più efficaci degli ultimi tempi. Nonostante utilizzasse metodi e caratteristiche della vecchia scuola, la pellicola fu elogiata per il suo potere di suggestione e il bilanciamento tra i tratti da thriller e gli elementi da film dell’orrore, venendo addirittura considerato come un moderno L’esorcista per aver saputo rinnovare, in un periodo così difficile, il proprio genere di appartenenza.
Il successo della pellicola fu tale da convincere il regista e produttore del film James Wan ad avviare lo sviluppo di nuove storie con protagonisti i coniugi Warren, sfruttando le varie vicende note in cui questi sono stati coinvolti. Dopo lo spin-off e al contempo prequel intitolato Annabelle uscito nel 2014 e il sequel The Conjuring – Il caso Enfield rilasciato nelle sale nel 2016, arriva ora anche lo spin-off The Nun – La vocazione del male, in cui la storia viene incentrata sul demone con sembianze di suora Valak che avevamo già visto in veste di antagonista nel precedentemente citato secondo capitolo della saga.
Dopo essere stati ad Harrisville in Rhode Island, sede del primo film, ed esserci in seguito trasferiti nel borgo londinese di Enfield, che dà anche il titolo alla seconda pellicola, stavolta le vicende si spostano in Romania nel 1952, dove un gruppo di religiosi inviati dal Vaticano investiga sulla misteriosa e tragica morte suicida di una suora del Monastero di Cârța. In questo caso, i protagonisti del film sono Demián Bichir, candidato all’Oscar per Una vita migliore di Chris Weitz e che abbiamo visto lo scorso anno in Alien: Covenant, e, caso strano e assolutamente fortuito, Taissa Farmiga, ossia la sorella minore dell’attrice Vera Farmiga che interpretava il personaggio di Lorraine Warren nella saga principale di The Conjuring. Tralasciando questa incredibile casualità, passiamo ora a scoprire le caratteristiche del demone Valak su cui è basato questo nuovo horror appartenente all’universo narrativo creato da James Wan.
In base a quanto riportato sui testi, il demone Valak è una figura “ancestrale” che poco condivide con l’immagine trasmessa in questo e nei precedenti film. Secondo il libro “La piccola chiave di Salomone”, un grimorio anonimo del Seicento, che rappresenta uno dei più famosi libri di demonologia, Valak non è una suora o una donna, ma piuttosto uno spirito impotente che ha le sembianze di un bambino con ali d’angelo che cavalca un drago a due teste. A quanto pare, quindi, le apparenze descritte nei testi sono ben lontane da quelle che sono state invece scelte per il suo adattamento al cinema. Il libro sopracitato riporta, inoltre, che il demone Valak rappresenta anche il Grande Presidente dell’Inferno, è il portatore delle verità sui tesori più segreti e inconoscibili e possiede una grande conoscenza e abbondante saggezza, rendendolo così abile nel dominio di circa 30 legioni di demoni che sono al suo comando.

Ma allora perché The Conjuring ci presenta questo demone in veste di suora? Semplice, per il fatto che Valak trova piacere nel profanare il corpo di spiriti buoni come possono essere quelli di suore e di chierichetti. Da questo piccolo particolare curioso è quindi nata l’idea di rappresentare il demone facendogli prendere le inquietanti e discordanti sembianze di una suora. Bisogna ammettere però che l’immagine scelta per la sua raffigurazione riesce, per certi versi, a risultare più d’impatto e a provocare molta più paura di quanto si poteva realizzare utilizzando l’aspetto di un bambino alato.
Un importante considerazione va inserita anche per il luogo in cui è stato ambientato The Nun – La vocazione del male. Il Monastero di Cârța, risalente ai primi anni del 1200, è la più antica chiesa gotica dell’Europa dell’Est e nonostante sia ormai in decadimento, offre ancora ottimi spunti ai registi e ai produttori per l’ambientazione dei propri film horror, fornendo interessanti storie a suo riguardo. Infatti, è credenza comune che i resti del monastero siano uno dei posti più infestati di fantasmi di tutta la Romania.
La chiesa era un luogo molto difficile in cui vivere per i monaci che vi abitavano durante il periodo medievale: essi si svegliavano ogni giorno alle 3 del mattino per lavorare durante tutta la giornata fino al calar della sera, il cibo era scarso e gli spazi comuni erano parecchio ristretti facendo sì che la maggior parte di essi non superassero i 40 anni d’età. Il modo di vivere di questi monaci ha contribuito alla creazione di varie storie di fantasmi che hanno poi reso famoso il posto. Si dice, infatti, che le loro anime siano rimaste intrappolate all’interno del monastero e che si possano udire gli erranti vagabondaggi e i lamenti dei monaci rinchiusi tra quelle mura. Tutte queste credenze lo rendono di sicuro il luogo perfetto per l’ambientazione di un film horror quale The Nun.
Dopo tutte queste considerazioni, non possiamo che essere più che pronti a gustarci la visione di questo nuovo film dell’Universo di The Conjuring.