“The Nun”, il tanto atteso film horror che uscirà nelle nostre sale il 20 settembre, è stato prodotto da James Wan e Peter Sagran, rispettivamente coloro che hanno diretto e prodotto i primi due “The Conjuring”. La sceneggiatura, invece, è stata scritta da Gary Dauberman e dallo stesso Wan.
Questo tanto discusso spin-off farà parte dei quattro film dell’universo “Conjuring” – che include i due titoli “Annabelle” – che hanno generato più di $ 1,1 miliardi in tutto il mondo. E dopo che la Warner Bros. ha rilasciato un inquietante primo trailer di “The Nun”, con la sorella demoniaca di “The Conjuring 2” che torna a terrorizzare il noviziato di Taissa Farmiga in un remoto convento, non ci resta che domandarci come e perché la saga di “The Conjuring” sia forse la più spaventosa dell’ultimo decennio.
Sappiamo ormai tutti che i film dell’orrore sono notoriamente difficili da definire tali. Avendo trascorso diversi decenni coccolati dal potere spaventoso di capolavori come L’esorcista e Halloween (e la lunga serie di spin-off e sequel che li hanno seguiti), siamo riusciti ad imparare ogni trucco e tropo degli schemi horror. Di conseguenza, ogni volta che ci sediamo davanti ad uno schermo per assistere ad un film dell’orrore, abbiamo già una buona idea di cosa succederà, di chi morirà e, soprattutto ultimamente, ci sediamo consapevoli che rimarremo un po’ delusi. Ma mentre il franchise dei supereroi fa a pezzi l’industria, c’è una serie di film dell’orrore a basso costo (comparativamente a quelli Marvel) che è riuscita a raggiungere l’impossibile: il successo al botteghino con i riconoscimenti critici.
Sotto l’occhio vigile del maestro dell’horror James Wan, “The Conjuring” è infatti diventato uno dei franchise cinematografici più redditizi del 21 ° secolo, incassando più di un $ 1 miliardo. Non è strano che un film horror incassi molto direte voi, ed è infatti per questo che ciò di cui tutti parlano è l’assoluta qualità di questa saga. Basato sulle infestazioni di fantasmi e sulle possessioni demoniache che hanno come testimoni gli investigatori paranormali Ed e Lorraine Warren, demonologhi realmente esistiti, l’universo “Conjuring” ha quell’atmosfera tipica che rimanda ai vecchi film horror di Hollywood.
Ricordiamoci inoltre che James Wan è il genio che sta dietro altre saghe spettacolari come Saw e Insidious, altrettanto amate ed apprezzate dai fanatici del genere.
Inoltre, i film della serie The Conjuring sono esempi brillanti del perché la tensione dovrebbe essere onnipresente durante tutta la visione di un’opera. Nel primo film la tensione inizia già dalla scena di apertura, dove incontriamo Annabelle la bambola, e questa rimane per tutta la durata di due ore del film, fino a raggiungere l’esorcismo che conclude il tutto. Non tutte le scene intermedie promettono di farti passare una notte insonne, ma si adatta e si incastra tutto come un puzzle, rendendo l’intera situazione più reale e tenendoti sulle spine e in ansia anche nei momenti che apparentemente sembrano più tranquilli.
E poi diciamocelo, pochi spettatori si preoccupano davvero dei protagonisti dei film dell’orrore, e ancora meno si chiedono se alla fine questi sopravvivranno o meno. Dopo tutto, a che serve una serie horror se ogni personaggio ritorna relativamente illeso per il prossimo capitolo? Per attirare l’attenzione dello spettatore è necessario un diverso tipo di progresso, e la saga di The Conjuring riesce egregiamente anche in questo. La serie, infatti, ha solo due personaggi ricorrenti che potremmo definire come “eroi”. Ma invece di usare la continua apparizione di Ed e Lorraine Warren in carne ed ossa come stratagemma per dare all’opera un elemento più umano, il film usa le storie di questi due demonologhi come ispirazione per mandare avanti la saga. E mentre la serie principale decostruisce i casi trattati da questo famoso duo, c’è un numero di spin-off che consente un po’ più di creatività e libertà.
Pochi film sono perfetti, ma è difficile trovare difetti in questa saga. A partire appunto dalla narrazione di apertura in merito al caso della bambola Annabelle, che ci riempie di una meravigliosa aria di malevolenza ed angoscia che ci accompagna per tutta la durata del film. L’impostazione del periodo storico poi funziona bene, e ogni dettaglio (incluso lo scarabocchio del testo di apertura) ci inserisce facilmente nella mentalità degli anni ’70/’80. È una saga di film che è aiutata anche dal fatto di basarsi su una storia vera, quel qualcosa in più che ti fa venir voglia di andare a casa e saperne di più sui Warren e su ciò che hanno scoperto nelle loro indagini, sulla loro storia, su quanto di quello che hanno testimoniato potrebbe essere confermato da terze parti e su quanto tu stesso pensi potrebbe essere vero.
Forse non sarà la saga horror più spaventosa e migliore di sempre, ma trova sicuramente il primo posto come serie di film dell’orrore più spaventosi degli ultimi dieci anni.