Oggi vi parlo di questo “Down of a Dark Hall”, meglio noto come “Dark Hall”. Ancora un po e si trovava in giro come “DH”, tanto per continuare a risparmiare lettere. Di sicuro un risparmio c’è stato in fase di realizzazione e scrittura di questa banalissima gothic/horror/ghost story tratta dall’omonimo romanzo del 1974 della scrittrice Lois Duncan.
A mio avviso, pur cercando di mettere in scena una idea in parte originale, si perde nella noia più totale, tanto che ad un certo punto ho messo pausa e sono andato sul tubo a vedermi alcuni video di Luca Giurato giusto per riprendermi prima di collassare sul cuscino e ritrovarmi quattro ore dopo sommerso in un lago di bava. Il regista dietro questo lavoro è Rodrigo Cortes, autore tra gli altri di “Buried – Sepolto”, un film talmente indimenticabile che per seguire alla lettera il titolo, l’ho sepolto nella mia mente così in profondità che credo si trovi tra un paio di film horror indonesiani che ho visto di recente su Netflix. E mi riferisco a film per cui gli autori meriterebbero di essere rinchiusi in una stanza con Gigi D’Alessio e un pianoforte.
La protagonista di questa storia, interpretata da Anna Sophia Robb, si chiama Katherine, chiamata da tutti “Kit”, e si tratta di una ragazza problematica e di quelle capaci di scassare il fenicottero come poche. Sua madre e il compagno, non sapendo più cosa fare con lei, decidono di mandarla in questa sorta di casa famiglia diretta da Madame Duret, una donna talmente incredibile che si narra come tutti i casi disperati da lei affrontati siano stati risolti con successo.
Ai miei tempi altro che soluzioni di questo tipo… bastava il sacro scettro di legno meglio noto come “battipanni” e alla prima risposta fuori dalla righe, le righe finivano dritte sopra il tuo sedere. Nei panni di Madame abbiamo Uma Thurman, assistita da una aiutante/cameriera di mezza età e da alcuni insegnanti: una di letteratura, uno di matematica e dal figlio stesso della Duret, un maestro di musica.
E così Kit finisce in questa casa delle meraviglie dove viene raggiunta da altre ragazze, e il compito di Madame Duret è quello di trovare del talento in ognuna di loro. Chi nella musica, chi nella pittura, chi l’ha visto ecc.
Per tutta la prima parte di questo lavoro, si può dire che succede ben poco e anche bel affleck.
Ci vengono presentate le ragazze e quanto sono disagiate e ci si diverte come ad una festa in maschera nel Bronx. Le vediamo interagire fra loro, imparare a conoscersi, litigare… e l’horror disperso in una galassia lontana dove manco l’Enterprise riuscirebbe ad arrivare.
Nella seconda parte, le ragazze iniziano una ad una a manifestare capacità incredibili, ognuna in un campo diverso. Kit per dire, inizia a suonare il pianoforte come me, una roba che Mozart a confronto avrebbe dovuto dedicarsi al tamburello.
Non è vero niente. Io non so fare manco una scala come si deve, al massimo riesco a fare un sottoscala. Da quel momento, inizia a delinearsi il segreto che si cela dietro la casa, la sua direttrice e il motivo per cui le ragazze riescono a sviluppare un talento fuori dal normale in una determinata disciplina. Sono quasi sicuro che Sasha Grey sia passata per quella casa, e abbia sviluppato in quel posto il talento nel gonfiare palloncini. A cosa stavate pensando?
Il problema del film è che di fatto si avverte poco la tensione e il mistero. Per migliorare la situazione forse non sarebbe bastata neppure “Mistero” di Enrico Ruggeri come colonna sonora e Rey Mysterio come protagonista. Il buon Joaquin Cortes, tra un passo di danza e l’altr… scusate, volevo dire Rodrigo Cortes, tra una ripresa e l’altra, ad un certo punto di piazza anche il più classico dei jump-scare… talmente inatteso che mi sono spaventato di più quando aprendo un saccottino al cioccolato, ho fatto esplodere la confezione stringendolo con la mano.
Onestamente mi sento di salvare ben poco di questo film, perché non mi ha lasciato davvero niente, entro stasera non mi ricorderò neppure il titolo di questo “Dark of the Darkness and Friends”. In ogni caso, mi sento anche di dire che nel complesso non è tutto da buttare e che in giro si vede molto di peggio, per cui se vi piace il genere con casa, mistero, fantasmi ecc, potete anche darci un’occhiata.