Cosa sono le serie tv senza una degna sigla di apertura? Ormai con l’avvento di tecnologie più avanzate anche le serie tv con sigle considerate – musicalmente e visivamente – noiose dagli standard odierni usano effetti speciali e CGI per aumentare la spettacolarità dei loro titoli di apertura. Certo, vedere la solita intro con il solito minuto e mezzo dopo averlo già visto per i precedenti episodi può essere noioso e spesso, soprattutto ora con l’avvento di piattaforme streaming, viene saltato facilmente per arrivare dritti all’inizio della puntata. Ma è innegabile che numerosi telefilm abbiano dei titoli di apertura magnifici e sensazionali, che riescono a trasportarti all’interno dell’atmosfera della serie tv e, ormai sempre più spesso, ti raccontano e ti spoilerano visivamente pezzi di trama ancora prima che tu sia arrivato a quel punto. Abbiamo quindi deciso di elencare alcune tra le migliori sigle delle serie Tv che sono una delizia per gli occhi e per le orecchie.
Sigla di Da Vinci’s Demons
I titoli di apertura di Da Vinci’s demons ci mostrano le numerose sfaccettature della mente febbrile, inventiva ed enigmatica di Leonardo da Vinci. A partire dai primi titoli di apertura di Bear McCreary, la sequenza discende da nuvole pittoriche e un orizzonte fiorentino per rivelare risme di note disegnate a mano – una collezione presto riconosciuta come capolavoro uscito dalla mano di Da Vinci stesso. Paul McDonnell manipola le illustrazioni disegnate a mano per ricordarci i trionfi e le riflessioni di da Vinci, suggerendoci allo stesso modo che c’è molto di più dell’artista prolifico e politologo di quanto lui stesso possa aver mai saputo.
Sigla di Taboo
Stabilendo un tono nefasto, i titoli di apertura della serie includono persone e oggetti che languiscono stranamente sott’acqua. La grafica, abbinata a della musica relativamente inquietante, rende l’esperienza della sigla misteriosa e snervante. Tom Hardy, creatore e protagonista, e il team di produzione hanno girato e creato parte della sigla completamente sott’acqua, a cui poi il regista del Method Studios Johnny Likens ha applicato il suo occhio creativo. Sebbene la maggior parte dei titoli di apertura sia effettivamente stati girati sott’acqua, Johnny ha anche aggiunto elementi in CG per rendere il tutto ancora più reale.
Sigla di Penny Dreadful
Dallo Showtime Studio troviamo la sigla di apertura di Penny Dreadful e la sua sottile ed inquietante musica a opera di Abel Korzeniowski, un musicista nato a Cracovia e cresciuto in un ambiente musicale grazie alla madre violoncellista. Fu proprio Showtime ad avvicinarsi direttamente a lui per chiedergli di lavorare per la serie tv. Il creatore John Logan amava il suo lavoro e Eva Green, che interpreta Vanessa Ives, suonava la sua musica mentre giravano le scene. Assieme alla sigla, i temi musicali di Penny Dreadful rappresentano sia personaggi diversi che idee astratte.
Sigla di Dexter
https://www.youtube.com/watch?v=QhGMGjs3DSs
La sigla di apertura di Dexter, progettata dalla Digital Kitchen Studios, mostra la routine mattutina del personaggio principale, convertendola in un montaggio molto insolito e aggiungendo nuovi livelli di significato oltre al semplice letterale. E mentre la sigla presenta il personaggio e il luogo e il tempo in cui si trova (tramite la scelta del cibo, il sole e le zanzare), essa introduce anche il tono dell’intera serie tv. Sembra difatti essere una micro-narrazione a sé stante che presenta la routine come una sorta di meticolosa esibizione che si ripete ogni mattina, mostrando in parallelo i rituali di uccisione di Dexter.
Sigla di Stranger Things
La sigla di apertura della serie tv funge da tributo ad alcune delle copertine di libri e titoli più iconici dell’epoca e riecheggia i titoli di apertura di classici del genere come Altered States e The Dead Zone sia nella forma che nel tono. I titoli di testa di Stranger Things e Stranger Things 2 sono stati ideati ed eseguiti dallo studio di Dougherty Imaginary Forces, che è anche dietro i titoli di apertura di Mad Men, Jessica Jones della Marvel, Boardwalk Empire, Gypsy e Pacific Rim.
Sigla di Breaking Bad
I titoli di apertura presentano simboli di elementi chimici della Tavola periodica in verde (ad esempio, i simboli Br e Ba per bromo e bario in Breaking Bad e il simbolo Cr per cromo in Creato da Vince Gilligan). Presentano anche la formula C10H15N che viene ripetuta più volte in ogni fotogramma che appare. Questa è la formula molecolare per la metanfetamina. Indica che ogni molecola contiene 10 atomi di carbonio, 15 atomi di idrogeno e un atomo di azoto. Il numero 149.24 è anche ripetuto nell’introduzione, che è la massa molecolare del composto metanfetamine.
Sigla di The fresh prince of Bel-Air
Nel 1990, le sigle di apertura televisive – soprattutto per le sitcom – non erano particolarmente creative. Solitamente trasmettevano solamente informazioni di base sul cast e sulla troupe accompagnate da una semplice canzone a tema. Ma per Willy il principe di Bel-Air fu diverso. La sua sigla di apertura fu un’opera interamente originale piena di colori vibranti, graffiti intricati, movimenti fumettistici accelerati e una dose di slapstick. Guardando i titoli di apertura de Willy il principe di Bel-Air due cose potrebbero accadere: uno, inizierai a cantare; due, sentirai una calda nostalgia diffondersi attraverso il tuo corpo ricordando i momenti in cui guardavi questa sitcom.
Sigla di True Detective
Patrick Clair è il direttore creativo di Elastic, lo studio di produzione di Los Angeles che ha vinto un Emmy per la sigla di apertura della prima stagione di True Detective. True Detective ha sempre usato il paesaggio come metafora del disordinato tumulto interiore delle vite dei suoi personaggi e questo si ritrova anche nelle sue sigle di apertura. Nella serie tv, la terra avvelenata riflette la natura avvelenata dei personaggi. Clair ha attinto a questa idea nella sequenza di apertura, costruendo scatti surreali a doppia esposizione che mostrano sprazzi dello spettacolo con l’immagine di Misrach del paesaggio della Louisiana.
Sigla di Peaky Blinders
“He’s a man, he’s a ghost, he’s a god, he’s a guru.”
Così recita il testo chiave della serie Peaky Blinders, una canzone chiamata “Red Right Hand” del gruppo rock australiano Nick Cave e i Bad Seeds. È difficile immaginare una descrizione migliore o più succinta del protagonista, il carismatico leader della banda Rom Tommy Shelby (interpretato da Cillian Murphy). E la sensazione strisciante e insidiosa della canzone cattura l’oscuro mondo industriale dei primi del ‘900 a Birmingham, in Inghilterra, stranamente bene.
Sigla di The Soprano
Sebbene The Sopranos discenda chiaramente da alcune delle grandi saghe gangster del cinema – Il padrino, Scarface, Quei bravi ragazzi – la sigla di apertura dello show lo distingue immediatamente dai suoi predecessori. Dove Il Padrino ha introdotto il clan Corleone con un doloroso valzer, Tony Soprano è stato introdotto con “Woke Up This Morning” di Alabama 3, una traccia che parla proprio dell’appropriarsi di ciò che è tuo.
Sigla di Twin Peaks
https://www.youtube.com/watch?v=i7d0Lm_31BE
L’immagine di un uccello poggiato di contro ad un paesaggio suburbano è una vecchia idea utilizzata in passato e rivisitata da Lynch nella sequenza iniziale della sua celebre serie cult Twin Peaks, co-creata da Mark Frost. E mentre le transizioni lente e le immagini assonnate impartiscono un senso di tranquillità, l’umore generale della sigla implica qualcosa di sinistro o in qualche modo innaturale. Lynch usa la sequenza del titolo per esplorare qualcosa che ha più volte esplorato: il potenziale d’inganno all’interno del calore di una piccola città americana.
Sigla di Friends
Costituita da piccoli spezzoni dell’episodio pilota della serie e scatti di New York City, la canzoncina orecchiabile che fa da sfondo al gruppo di protagonisti della sitcom più apprezzata di sempre è già entrata nella nostra testa già solo da questa piccola clip. Amata e odiata, la canzone “I’ll be there for you” di The Rembrandts ti suonerà in mente a prescindere che ti piaccia o meno la sigla di questa serie tv.
Sigla di Bojack Horseman
La sequenza di apertura di questa serie tv, diretta da Mike Roberts e con la musica di Patrick e Ralph Carney, ci mostra il protagonista BoJack che fluttua attraverso gli spazi della sua vita, disconnesso ed estraneo da tutti e tutto, che fissa cupamente negli occhi dello spettatore. La sequenza è colorata e intricata, con numerosi e ricchi dettagli che invitano a un’ispezione ravvicinata ed attenta, soprattutto man mano che le cose si evolvono nel corso della serie. Ci avete mai fatto caso che molti particolari cambiano a seconda di quello che succede negli episodi?
Sigla di American Horror Story
Il premiato lavoro di Kyle Cooper e del suo Prologue Studio mescola stop-motion con CGI per creare una processione onirica di “strano” e non morti. Non è difficile vedere come queste immagini tremolanti ci facciano venire i brividi e, abbinate ad una colonna sonora da far rizzare i capelli, i titoli di apertura di American Horror Story diventano un incubo perfetto che ci trascina nella reale ed inquietante atmosfera della serie tv. La sigla di AHS utilizzata in tutte le cinque stagioni è stata originariamente creata da César Dávila-Irizarry nel 1998, quando era studente del secondo anno dell’Università di Porto Rico, iscritto a un corso di storia della musica.
Sigla di The young pope
La sequenza dei titoli di apertura della serie ritrae un contemplativo Papa Pio XIII (interpretato da Jude Law) nella sua semplice veste papale mentre passeggia in un corridoio pieno di vivaci dipinti religiosi, mentre la versione inglese del rapper Devlin di Bob Dylan “All Along the Watchtower” gioca in sottofondo. Nel bel mezzo di tutti i classici, Pio XIII rompe momentaneamente la quarta parete per guardare nella telecamera e fare un occhiolino sensuale.
Sigla di True Blood
https://www.youtube.com/watch?v=Wet5OM7RR8Q
I titoli di apertura forse più belli di una serie tv sono probabilmente quelli di True Blood, una serie televisiva creata da Alan Ball, scrittore anche di American Beauty e creatore di Six Feet Under. True Blood ha dato una nuova svolta riguardo il tema dei vampiri, evitando con successo il ben noto territorio horror-gotico di Dracula di Bram Stoker, ed è rimasto anche lontano dall’universo infestato da demoni angosciati e problemi adolescenziali di Buffy. La musica che accompagna la sigla, ‘Bad Things’ di Jace Everett, è una melodia country che inizia lentamente, con un tono profondo e testi minacciosi, accelerando fino al culmine alla fine della sequenza. Ci mostra l’ambientazione prima ancora che venga presa in considerazione qualsiasi immagine, sia con gli accordi country sia con il timbro della sua voce.
Sigla de La casa de papel
La canzone della sigla di apertura che accompagna la serie tv è cantata da Cecilia Krull, mentre per la musica bisogna ringraziare Manel Santisteban. La casa di carta (in spagnolo: La casa de papel) è una serie televisiva spagnola creata da Álex Pina per Antena 3 di genere crime. Narra le vicende di un uomo misterioso, che si chiama El Profesor (“Il Professore”), che sta pianificando la più grande rapina della storia. Per attuare il piano ambizioso recluta una squadra di otto persone con certe abilità che non hanno nulla da perdere. L’obiettivo è entrare nella Zecca di stato di Spagna e stampare 2,4 miliardi di euro. Per fare ciò hanno bisogno di 11 giorni di isolamento, durante i quali dovranno confrontarsi con le forze di polizia d’elite e 67 ostaggi.
Sigla de Il trono di spade
La sigla di apertura di questa serie televisiva fantasy introduce ogni episodio e cambia a seconda delle località visitate in quella particolare puntata. I titoli di apertura sono stati creati da Elastic per HBO e sono accompagnati da un motivo a tema composto da Ramin Djawadi. La sequenza descrive una mappa tridimensionale del mondo immaginario della serie, proiettata su una terra concava e illuminata da un piccolo sole contenuto all’interno di un’armilla, che descrive metaforicamente eventi importanti nella storia del mondo immaginario al centro della sfera. Mentre la telecamera piomba sulla mappa e si concentra sulle posizioni in cui si svolgono gli eventi dell’episodio, meccanismi complicati di un orologio fanno sì che edifici e altre strutture emergano dalla mappa e si dispieghino.
Sigla di Vikings
Il successo di questa sigla sta proprio nella sua capacità di stabilire un’atmosfera appropriata, ovvero quella di paesaggi aspri e guerrieri inquietanti, sommergendo lo spettatore nell’indomani di un mitico conflitto, mettendo a nudo i temi più nascosti della serie e lasciando all’immaginazione molti dei dettagli più barbari. Rama Allen, il direttore creativo, dice come l’atmosfera sia lo scopo principale di una buona sigla di apertura, aggiungendo che il loro compito è quello di costruire una rampa tonale che trasporti gli spettatori dalla loro realtà quotidiana alla realtà dello spettacolo, così che quando il primo fotogramma dello spettacolo guizza nel loro salotto siano già emotivamente innescati.
Sigla di Narcos
Creato dallo studio DK di Los Angeles, la sigla di apertura di Narcos è una geniale miscela di passato e presente, che combina foto e filmati d’archivio – alcuni tratti dal vero fotografo di famiglia di Escobar “El Chino” – con un carattere tipografico pulito. La solenne promessa di Rodrigo Amarante “Tuyo” è una canzone perfetta per una serie come quella di Narcos. La sigla, oltre a raccontare la storia di Pablo Escobar, è anche la storia della cocaina stessa – il narcotico che ha costruito l’impero di Escobar – e la ricchezza, il potere, il fascino, la violenza e la morte che sembra sempre accompagnarla. Eroe per alcuni, cattivo per molti altri, gli effetti del regno di Escobar sono ancora sentiti fino ad oggi, rendendo la sigla ancora più profonda e sentita.
Sigla di Westworld
Il team del regista della sequenza di apertura di Westworld, Patrick Clair, comprendeva circa sei designer (guidati da Paul Kim), cinque modellisti (che costruiscono tutti i singoli elementi – il cavallo, le braccia robotiche, il pianoforte – che in seguito vengono animati), e poi quattro animatori che portano tutti i pezzi alla vita alla fine del processo (una squadra guidata dal frequente collaboratore di Clair Raoul Marks). La sequenza introduttiva di quasi due minuti accompagna gli spettatori attraverso la creazione di uno degli androidi della serie: dalla stampa 3D delle sue ossa, dei tendini delicati e dei muscoli fino al tocco finale, quando viene immerso in una sostanza lattiginosa, pronto per essere vestito come un cowboy, riuscendo a trasmettere pienamente il dramma e le emozioni della serie tv.