Se anche voi avete passato gli ultimi giorni appesi alle vicende di Aureliano, Spadino e Lele per scoprire dove volevano andare a parare con tutti questi intrecci sempre più contorti, di certo non sarete rimasti delusi. Nella seconda stagione di Suburra infatti troviamo i tre protagonisti più cresciuti, alle prese con le conseguenze dell’essersi sporcati di molto le mani nelle puntate precedenti.
All’inizio la nuova stagione non sembra decollare subito, e ci vuole un po’ di tempo (soprattutto se siete smemorati come me) per ricordarsi a che punto siamo, chi ha ammazzato chi e cosa stanno facendo i nostri giovani baldi mentre sfidano l’impossibile traffico di Roma per spostarsi da una parte della città all’altra.
Ma presto diventa chiaro che il meccanismo della collaborazione tra i 3 giovani è ben oliato e tutto inizia a filare liscio nonostante i tentativi di vari personaggi di mettere loro i bastoni tra le ruote (primo fra tutti quel simpaticone di Samurai).
Dove eravamo rimasti: i protagonisti
La seconda stagione parte con uno Spadino sempre più intenzionato a diventare il re degli zingari. Il fratello Manfredi è in coma in ospedale, ma a rendergli la vita difficile ci penseranno la madre e il tentativo del ragazzo di tenere nascosta la propria omosessualità, nonostante la collaborazione della moglie Angelica.
Aureliano deve fare i conti con la sorella Livia, che dopo aver ucciso la fiamma di lui Isabel si è decisa a tornare a Ostia.
Lele è diventato un poliziotto, e grazie alle sue mani in pasta nel mondo del crimine ha fatto carriera in tempi record. La sua nuova posizione gli permette di gestire con estrema facilità gli affari loschi, ma saranno i fantasmi del passato e la coscienza sporca a metterlo davvero alla prova.
Gli altri personaggi
Ritroviamo poi Amedeo Cinaglia in corsa per le elezioni comunali. La discesa agli inferi di questo personaggio è tra le più sconcertanti: non si capisce come passi dall’essere il politico modesto che va al lavoro in autobus al burattinaio con le mani macchiate da crimini efferati. Per renderlo più attuale gli sceneggiatori gli hanno anche attribuito caratteristiche salviniane che lo impegnano in una lotta contro l’emergenza immigrati.
Non poteva poi mancare Sara Monaschi, che anche in questa stagione non si smentisce e traffica tra clero, politica e malavitosi per ottenerne dei profitti personali.
Last but not least, Samurai è un vero prezzemolino che salta fuori in ogni dove cercando di contenere il costante espandersi del trio dei “giovani”. Ma ce la farà?
Il finale bomba
Non voglio fare spoiler, ma nell’ultima puntata succede di tutto e di più. Se quindi vi doveste trovare un po’ titubanti all’inizio di questa seconda stagione non temete: arrivare fino alla fine ne varrà veramente la pena!
La cosa che più mi ha sconvolta comunque è stato scoprire da questo video che Alessandro Borghi alias Aureliano ogni volta che registrano si deve far appiccicare i tatuaggi finti e poi levarli. Ogni singola volta. Che sbatti!!!
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