Se siete fan dei Mötley Crüe, avrete atteso l’uscita del film The Dirt su Netflix con uno struggente conto alla rovescia. Io non sono arrivata a tanto, ma da buona amante dell’hard rock, anche se i padrini del “glam metal” non sono proprio una delle mie band preferite, me l’ero comunque segnato sul Google Calendar. E l’attesa è stata ampiamente ricompensata da un film decisamente fatto bene, godibile anche per chi magari dei Mötley non sapeva un tubo.
Il film è tratto dalla biografia
Se avevate già letto il libro biografico omonimo, in questa biopic non troverete niente che già non sappiate. Ma è interessante anche vedere quali punti della biografia siano stati messi in evidenza mentre quali sono stati, per forza di cose, bypassati.
- Tommy Lee, Vince Neil, Nikki Sixx, Mick Mars
- Dey Street Books
- Formato Kindle
Gli “uomini” degli anni ’80
Una domanda che mi faccio da sempre, è come sia possibile che negli anni ’80 più un uomo si “conciasse” da donna, più facesse strage di cuori (chiamiamoli così per non scadere nel volgare…). Vedi ad esempio Tommy Lee con i leggings – che al tempo si chiamavano fuseaux – leopardati della sorella e tutta l’allegra combriccola truccata da Jem e le Hologram per i videoclip.
Visto che questo resterà per sempre un mistero come il perché la predizione sulla fine del mondo nel 2012 dei Maya sia miseramente fallita, vediamo di concentrarci sulla trama del film.
La trama
L’inizio è davvero spassoso: dalla formazione della band ai primi successi, dai festini alcolici al primo vero tour di spalla al bruciatissimo Ozzy Osbourne che si pippa le formiche, non mancano mai le occasioni per farci una sana e grassa risata.
Ma a un certo punto tutto comincia ad andare storto: Nikki Sixx rischia di morire di overdose, Vince Neil uccide un amico provocando un incidente d’auto completamente ubriaco, la malattia degenerativa di Mick Mars continua a divorarlo e troviamo un primo accenno della violenza di Tommy Lee nei confronti delle donne che l’ha reso tristemente famoso.
Qui si smette di ridere, ma ormai siamo così affezionati ai personaggi che non possiamo fare a meno di dispiacerci per loro e di sperare in un lieto fine.
Chi conosce la storia della band sa benissimo come andrà a finire, per tutti gli altri… sorpresaaaa!
Di certo questa biopic non avrà il successo di Bohemian Rhapsody, un po’ perché i Mötley sono decisamente meno mainstream dei Queen e un po’ perché, scusate il cinismo, nessuno dei componenti della band è morto in giovane età – anche se ci hanno provato, eccome se ci hanno provato!
Ma anche se non siete fan dei Crüe vi consiglio comunque la visione: per come è fatto, questo film sarebbe bello anche se parlasse della band di ammiocuggino.