Trovare un film thriller perfetto è complicato. Questo genere infatti è un connubio di ingredienti diversi, e richiede un ritmo, una tensione, una trama avvincente e personaggi complicati che devono portare avanti tutta la storia. I thriller hanno poi soprattutto bisogno di molti colpi di scena che evitino i clichè e, oltre a questo, devono essere appassionanti e devono tenerti con gli occhi attaccati allo schermo, devono farti fremere dall’ansia e dalla tensione dall’inizio alla fine. La sensazione che un superbo thriller ti lascia è diversa da qualsiasi altra sensazione: è persistente, pulsa e ti fa sentire vivo. E sentirsi vivi è bello. Un po’ come succede con i film dell’orrore, che continuiamo a guardare imperterriti perché ci piace essere spaventati, perché appunto sono queste sensazioni quelle che ci fanno sentire realmente vivi. Ecco perché di seguito troverete una serie di film degni di essere catalogati come thriller, che vi faranno emozionare e rimanere con un nodo alla gola dall’inizio alla fine, da Nolan a Hitchcock ai fratelli Coen!
Il silenzio degli innocenti
Il film che ha lanciato l’ossessione per gli assassini psicopatici nel cinema degli anni 90 (come Se7en, Scream, Halloween, ecc.) e l’ossessione per uno dei più memorabili cattivi mai creati nel cinema. É facile dimenticare che il secondo film di Hannibal Lecter è proprio questo film, un thriller infernale ed appassionante che ha visto brillanti interpretazioni di Jodie Foster assieme al famoso cannibale interpretato da Anthony Hopkins, e con Ted Levine nei panni di “Buffalo Bill”. Thriller del 1991, Il silenzio degli innocenti è stato diretto da Jonathan Demme, adattato dal romanzo del 1988 di Thomas Harris con lo stesso nome. La candidatura e vincita a tutti questi Oscar, poi, (per Immagine, Regista, Attore, Attrice) lo ha reso uno dei film di maggior successo del decennio che si regge ancora oggi altrettanto bene. Viene infatti regolarmente citato da critici, registi e pubblico come uno dei più grandi e influenti film di tutti i tempi. Nel 2018, Empire l’ha classificata al 48 ° posto nella lista dei 500 migliori film di tutti i tempi.
Memento
Un labirinto di flashback e colpi di scena confusionari, ecco come poter descrivere brevemente questo film. E con “confusionari” non si intende qualcosa di negativo ma, anzi, un perfetto mix di tensione e confusione che ti lascerà col fiato sospeso per tutta la durata del film. Memento di Christopher Nolan, del 2000, gioca brillantemente con il narratore inaffidabile e fratturato, nel film rappresentato dallo stesso protagonista, ovvero Leonard, assieme alla sua grave perdita di memoria a breve termine. Intento nel rintracciare lo stupratore e l’omicida di sua moglie, i suoi tatuaggi sono indizi cruciali disegnati sul suo corpo per guidarlo verso il colpevole. Ma non tutto è ciò che sembra e, il finale, vi lascerà di stucco. Il punto forte e la prelibatezza di questo film è proprio la sua audace narrazione retrospettiva. Memento è presentato come due diverse sequenze di scene intervallate durante il film: una serie in bianco e nero che viene mostrata in ordine cronologico e una serie di sequenze di colori mostrate in ordine inverso (simulando per il pubblico lo stato mentale del protagonista). Le due sequenze si incontrano alla fine del film, producendo una narrazione completa e coesa.
Inception
Un’altra chicca di Cristopher Nolan, stavolta più recente e solamente del 2010, Inception è un film che ti farà aggrovigliare il cervello e ti confonderà un sacco, ma sarà comunque in grado di lasciarti sulle spine e con il fiato sospeso. La stessa trama è abbastanza complessa: vediamo un Leonardo DiCaprio nelle vesti di ladro professionista che ruba informazioni infiltrandosi nel subconscio altrui, e gli viene offerta la possibilità di cancellare il suo passato criminale ed i suoi errori come pagamento per l’impianto dell’idea di un’altra persona nel subconscio di un dato bersaglio. Si dice addirittura che Nolan abbia trascorso ben dieci anni a scrivere la sua sceneggiatura per Inception. E come l’eroe del film (interpretato da Leonardo DiCaprio) mette alla prova una giovane architetto sfidandola a creare un labirinto, Nolan mette alla prova noi spettatori con il suo labirinto abbagliante e intricato che è questo intero film. Dobbiamo fidarci di lui come guida, fidarci che ci guiderà verso una soluzione, perché per gran parte del tempo saremo persi e disorientati. Non capiremo davvero nulla e, se ci distrarremo un attimo, perderemo il filo e non riusciremo più a tornare in carreggiata.
Il sesto senso
Questo film non è un thriller nel senso stretto del termine, soprattutto non se lo vediamo con gli occhi moderni di ora, ma è comunque un psicologico dalla tensione altalenante che, grazie al suo finale, riuscirà a sbalordire e ti farà pensare ad esso per le successive ore. E se si trova un film che nonostante sia finito da ore, ancora ti fa pensare a lui, allora siamo fortunati, perché abbiamo trovato un film degno di essere chiamato tale. Da molto tempo si ritiene che i bambini siano migliori degli adulti nel vedere i fantasmi e questo film ne è la dimostrazione, abbattendo le barriere dello scetticismo e dell’incredulità. Questo è un film del 1999 diretto da M. Night Shyamalan, che, neel 2007 è stato inserito dall’AFI all’ottantanovesimo posto nella classifica dei migliori cento film americani di tutti i tempi.
La donna che visse due volte
Un detective con la fobia dell’altezza va in delirio non appena la donna di cui è innamorato si lancia nel vuoto per finire la propria vita. Presto, però, la ritrova viva e vegeta, anche se lei afferma di essere qualcun altro. Starà mentendo? È forse innamorato di un’altra donna che assomiglia al suo precedente interesse amoroso? Queste saranno alcune delle domande che il protagonista del film continuerà a domandarsi, man mano che risolverà il mistero. Un classico di Hitchcock con una grande svolta alla fine, La donna che visse due volte (Vertigo in lingua originale) è un vero e proprio thriller. Per creare e trasmettere il disorientamento affrontato dal protagonista per la sua paura dell’altezza, è proprio grazie a questo film che è stata introdotta una nuova forma di zoom in camera: l’effetto vertigo (che rimanda anche al titolo in lingua originale del film). Nel corso degli anni ha attirato sempre più clamore e consensi, e, proprio nel 2012 è stato premiato come il miglior film mai realizzato.
La finestra sul cortile
Un altro piccolo capolavoro dal maestro della suspence, Alfred Hitchcock, del 1954. La finestra sul cortile è quasi come un film interattivo, in quanto lo spettatore si unisce a Jimmy Stewart, il protagonista, legato alla sua sedia a rotelle per tenere d’occhio i vicini del cortile. Passa così il tempo, interessandosi poi in particolare ad una coppia nel vicinato. Ma è proprio qui che Jimmy vede qualcosa che non dovrebbe vedere… e viene visto da qualcuno vedere quella cosa. E gli spettatori rimangono affascinati ed incollati allo schermo, per sapere se un uomo legato alla sua sedia a rotelle rivelerà un piano sinistro al quale ha assistito per sbaglio, o se in realtà è stato tutto frutto della sua mente. La splendida Grace Kelly e il terrificante Raymond Burr aiutano a completare questo classico thriller a lenta combustione.
Non è un paese per vecchi
Forse proprio il miglior film che i fratelli Coen abbiano mai prodotto, questo è un film maestosamente girato, elettrizzante e incredibilmente intenso. Una sorta di gatto che dà la caccia al topo. La trama è, infatti, piuttosto semplice ed immediata: un uomo (interpretato da Josh Brolin) trova una grande quantità di denaro, ed è poi inseguito dal sicario (il gelido e sinistro Javier Bardem) che viene assunto per riprenderselo. É un film del 2007, basato sul romanzo del 2005 di Cormac McCarthy con lo stesso nome, che è stato candidato ai Premi Oscar del 2008, vincendo le categorie di miglior film, miglior regia, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista. Il film rivisita i temi del destino, della coscienza e delle circostanze che i fratelli Coen avevano già esplorato nei film Blood Simple – Sangue Facile (del 1984) e Fargo (del 1996).
Zodiac
Chi non conosce il killer dello zodiaco, o non ne ha almeno sentito parlare? Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, c’era questo quasi mistico assassino seriale, che teneva un conteggio delle sue uccisioni e inviava una lettera criptata alla polizia con una provocazione per intimar loro di stargli dietro, nonostante lui fosse sempre avanti di un passo. Dopo il suo eccezionale lavoro con Se7ven, non è stata una sorpresa che David Fincher abbia voluto imbarcarsi nell’impresa di rappresentare questo serial killer nel film Zodiac, del 2007. Non si svolge come un tipico thriller, ma è comunque particolarmente intenso e ansioso. Jake Gyllenhaaal è un attore grande come il giornalista che interpreta in questo film, che non può proprio lasciar perdere il caso. E sapere che il film è basato su una storia vera lo rende molto più terrificante.
Psyco
Un thriller per eccellenza, di cui tutti ricordiamo sicuramente una scena, creato dalle mani di Hitchcock nel 1960. E come in tutti i film di Hitchcock, gli effetti e le esplorazioni della telecamera in questo film sono un elemento vitale ed eccitante, che stabiliscono una strana qualità realistica, acutizzando il terrore e costruendo man mano la suspense. Un thriller nella sua forma più vera, Psycho è la storia di un figlio, sua madre e il loro malsano e morboso legame di possessività. Nota curiosa è che si dice spesso che Alfred Hitchcock abbia adottato politiche piuttosto strane per Psycho, che prevedevano di non permettere ai ritardatari di entrare nella sala del cinema quando andava in onda il film. Questa decisione è stata adottata per garantire piena giustizia alla scena clou e pulsante del film, alla quale lo stesso Hitchcock era molto legato.
Shutter Island
Martin Scorsese trionfa con questo film del 2010, un thriller noir che ti manda in pappa il cervello, così come manda quello di Leonardo DiCaprio, che veste i panni del protagonista detective di questo film. Un film ricco di follia e paranoia, che ti lascia con una domanda anche alla fine: “Cosa sarebbe peggio? Vivere come un mostro o morire da brav’uomo?”. La trama è un po’ intricata, ma all’apparenza semplice: si scatena l’inferno e la confusione all’ospedale AsheCliff, che rinchiude i criminali pazzi di Shutter Island, quando viene scoperto che uno dei loro pazienti più pericolosi è sfuggito ai locali ma si nasconde da qualche parte nell’ospedale. Gli investigatori Teddy e Chuck salgono a bordo e iniziano a cercare indizi sull’isola. Dovranno additare tutti come sospetti, anche Teddy stesso.