Il drago di Komodo è uno dei predatori più temibili e letali che vivono sulla terra. Conosciuto anche come verano di Komodo, questo animale ha la forma di un enorme lucertolone coperto di squame, lunghi artigli e una lingua biforcuta. Vive nel Parco nazionale di Komodo in Indonesia, dal 1991 considerato patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Oggi 6 marzo, Google gli ha dedicato il doodle animato grazie al quale è possibile fare un test su quanto conosci il tanto temuto drago di Komodo. In pochi sono riusciti a completare l’intera prova e in questo articolo proviamo a rispondere a tutte le domande.
#1 Sono circa 5700 i draghi di Komodo protetti negli isolotti vulcanici (Komodo, Rinca, Flores, Gili Motang e Gili Dasami) del Parco Nazionale.
#2 La loro lunghezza va dai 2 ai 3 metri e arrivano a pesare fino a 100 chili.
#3 Il morso del Drago di Komodo contiene un mix di batteri e veleno tali da renderlo letale.
#4 Gli oltre 50 ceppi di batteri che avvelenano il sangue sono in grado di uccidere la vittima anche a distanza di 1-2 giorni.
#5 Quando la preda non muore sul colpo, il varano la segue finché non muore.
#6 Ognuno di questi lucertoloni è in grado di consumare una percentuale di carne pari all’80% del proprio peso.
#7 Nonostante il suo peso, il Drago di Komodo è in grado di attaccare prede di oltre 400 chili.
#8 Percorre fino a 10 k al giorno ed è in grado di compiere scatti fulminei tali da raggiungere i 20 km/h.
#9 La sua tecnica di attacco è molto semplice: si nasconde, si avvicina lentamente alla preda per poi afferrarla per una zampa e morderla per iniettare il veleno.
#10 Oltre a tutto questo, sono anche cannibali e non è raro vederli attaccare gli esemplari più giovani della loro specie.
#11 Vivono per oltre 60 anni e negli ultimi anni di vita si cibano prevalentemente di carcasse.
#12 Quella del Verano di Komodo è una specie a rischio estinzione e in tutto il mondo sono presenti poco più di 5 mila esemplari, di cui solo 350 femmine sono in grado di riprodursi.
#13 L’ultima curiosità riguarda il loro sangue. Una ricerca condotta presso la George Mason University in Virginia (USA), e pubblicato su The Journal of Proteome Research ha portato alla luce le potenzialità di alcuni composti presenti nel sangue che potrebbero essere usati come antibiotici.
Tecnica di attacco del drago di Komodo
https://www.youtube.com/watch?v=EHB_CM86rgk