La serie Netflix You tratta temi super attuali in modo inquietante: lo stalking come pericolo reale, la vulnerabilità della nostra vita data in pasto ai social, la violenza psicologica e fisica che le donne subiscono costantemente da parte degli uomini ancora oggi in una società considerata evoluta. Con queste premesse la serie potrebbe sembrare pesante, un vero mattone. Ma invece non lo è, si lascia guardare senza angosciare, ma di sicuro ci aiuta a riflettere. Quanto possiamo fidarci degli sconosciuti? E delle persone che invece conosciamo benissimo?
Joe sta allo stalking come Dexter all’omicidio
Il protagonista maschile della serie è Joe, l’apparentemente innocuo direttore di una libreria che si rivela invece un pericoloso stalker. La narrazione si svolge dal suo punto di vista: lui vuole “salvare” la vittima prescelta da una vita che non si merita, dagli altri uomini che non le attribuiscono il giusto valore, dalle amiche vuote e false. Ma così facendo la spinge gradualmente in una gabbia dorata privandola della sua libertà. Joe è un vero maestro dello stalking: sa come spiare il telefono della sua “amata”, come scoprire dove abita, come introdursi in casa sua di nascosto, come farla innamorare di lui. Nella sua metodicità e nella convinzione di compiere azioni terribili per far trionfare il bene questo personaggio ricorda molto Dexter, un vero professionista dell’omicidio che ha incanalato il suo animo deviato da serial killer al servizio del bene. Ma come forse non era poi così tanto giustificabile Dexter, Joe non lo è per niente.
Beck, la vittima inconsapevole
Beck è una ragazza come tante, forse un po’ stereotipata: ha lasciato la sua piccola cittadina per andare a New York e provare a sfondare come poetessa, è combattuta tra quello che vorrebbe davvero essere e quello che invece la società le impone di apparire, non sa riconoscere i buoni dai cattivi e finisce per riempire la propria vita di persone negative che la affossano invece di aiutarla. L’incontro con Joe poi è la ciliegina sulla torta: dalla padella alla brace, casca dalle braccia di uno stro**o a quelle di un maniaco.
This is a (bad) man’s world
Fra gli uomini della serie non ce n’è uno che si salva. Benji è lo pseudofidanzato di Beck, che però se la fila solo quando vuole portarsela a letto e non si fa problemi a gestire un vero harem di donne oltre a lei. Ron è il vicino di casa di Joe, un alcolizzato che picchia la compagna e maltratta il piccolo Paco. Il Professore Leahy manda in fumo la carriera di Beck quando lei si rifiuta di andare a letto con lui. Joe sembra l’unico uomo gentile e innamorato, ma in realtà è un maniaco stalker. C’è poco da star tranquille in mezzo a questa feccia umana!
Anche le donne sono deludenti
I personaggi femminili di contro sono vuoti, facilmente manipolabili, senza valori. La stessa Beck vorrebbe elevarsi, svelare il suo animo sensibile e realizzare il sogno di diventare una poetessa famosa, ma finisce sempre per sembrare una wannabe, frequentando amiche ricche con le quali non riesce a stare al passo e inseguendo uomini tutta scena con poco contenuto (come il caro Benji). Questo modo di agire delle donne è la conseguenza dell’ostile mondo dominato da pessimi uomini in cui sono costrette a vivere? Con questa serie vi farete un’idea al riguardo.