L’asessualità è la totale assenza di desiderio sessuale nei confronti di qualsiasi individuo, a prescindere da sesso e preferenze. Non se ne parla ma è una questione sempre più diffusa, soprattutto fra le coppie.
Non bisogna considerarla una disfunzione sessuale ma bensì un modo di essere personale e privato. Ma perché?
Che cos’è l’asessualità di coppia
Conoscete Cristina Capotondi? Bene, la famosa attrice italiana ha dichiarato di essere rimasta senza fare sesso con il suo fidanzato Andrea Pezzi per tutto il primo anno di relazione.
Considerando gli iscritti alla community “Aven”, che superano i 3.000, non è la sola a considerare il sesso come non utile e non indispensabile. Come accennato, i professionisti del settore non giudicano come disfunzione o scelta di castità questo nuovo orientamento sessuale, bensì un modo di essere dove il cervello e lo spirito comandano sul corpo.
Secondo le ultime stime gli asessuali dichiarati sarebbero più del 3% della popolazione mondiale e si definiscono disinteressati dalla vita sessuale: tutto questo non deve essere tradotto come mancanza di passione o castità forzata bensì non si ricordano della sua esistenza.
Fare a meno del sesso è il mood di questo orientamento sessuale, seppur nessun soggetto sia impotente o le donne siano frigide.
Le coppie asessuali
Sono molte le coppie che oggi hanno deciso di dire no al sesso e concentrare la propria vita su altri interessi, completamente lontani dal desiderio o dalla voglia di stare insieme. Non è facile trovare un partner che condivida questo pensiero senza farne un dramma, per questo motivo sono nati blog e siti specifici dove potersi confidare – scambiare opinioni e, perché no, innamorarsi.
Sono invece molte le coppie che, dopo un inizio basato sul sesso, decidono di non “toccarsi più” e vivere di solo spirito evidenziando di trovare molta più affinità e felicità di coppia.
Come capire se sei asessuale?
Gli psicologi spiegano che è una condizione presente da sempre e non è legata ad un trauma avuto in passato. Ma come capirlo? Non ci sono regole e nella maggior parte dei casi, i soggetti temono di avere una malattia e non essere “normali”. In questi casi è bene rivolgersi ad un esperto che possa dare i giusti consigli ed accompagnare verso al giusta consapevolezza – senza alcun timore.
Il fattore importante da mettere in evidenza è che non si tratta di una patologia o di un blocco psicologico, solamente un orientamento sessuale ben definito.