“Emoji – Accendi le emozioni” è arrivato nelle sale italiane il 28 settembre 2017, distribuito in 350 copie dalla Warner Bros, ed è notizia ufficiale che nella giornata di sabato è stato il film più visto, sorpassando “Noi siamo tutto”.
La domanda è perché? Il film è tanto brutto quanto inutile.
Non basta, infatti, che le emoticon abbiano invaso la nostra vita, modificando definitivamente ed irreparabilmente l’assetto della comunicazione per esprimere emozioni e valutazioni. Ora sono anche presenti in un progetto cinematografico indirizzato ad un pubblico di bambini in un’ottica puramente commerciale e pubblicitaria.
Il film è stato diretto da Tony Leondis e prodotto da Sony Pictures Animation e Columbia Pictures, con William J. Caparella al montaggio e Patrick Doyle che ha curato le musiche. “Emoji – Accendi le emozioni” racconta di Gene, un’emoticon dell’indifferenza, presente nel telefono dell’adolescente Alex. Gene, però, si accorge di essere capace di espressioni multiple e manda in tilt il sistema ed il telefono di Alex che, tra l’altro, è alla sua prima cotta. Mentre Alex, quindi, decide di far resettare il telefono, Gene passa da un’app all’altra per risolvere il problema prima che sia troppo tardi.
Il film è una mera strategia di marketing. Non a caso è indirizzato ad un pubblico di giovanissimi che hanno o avranno presto uno smartphone, grazie al film (per fortuna o purtroppo), scopriranno il fantastico mondo delle app.
Gene, infatti, passa da Just Dance a Candy Crush, da Facebook e Spotify a Instagram e Twitter, fino ad arrivare a Cloud per trovare l’hacker a cui affidarsi per risolvere il suo problema. Nel frattempo, però, il giovane spettatore conosce le app che non ha ancora e che potrebbe scaricare, una volta uscito dalla sala.
La pellicola fa l’occhiolino a film come “Ralph Spaccatutto” e “Inside Out” ma non compete per animazione, per soggetto e per dialoghi. “Emoji – Accendi le emozioni” è stato realizzato in meno di due anni – troppo poco per un film d’animazione che vuole essere ricordato – e le sue carenze in fatto di dettagli dei luoghi e dei personaggi sono evidenti. La storia manca di emotività e di intreccio narrativo che possa giustificare la visione del film a distanza di anni. I dialoghi sono frutto di una scarsa qualità di scrittura e le gag sono sterili con personaggi privi di personalità.
“Emoji- Accendi le emozioni” è un film adatto a questi tempi. Da vedere ora e subito. Senza messaggi universali tranne rivelare che anche le emoticon vanno in crisi.
Si salva il cast dei doppiatori originali che in un progetto d’animazione così deludente è sprecato. Prestano la voce ai protagonisti T.J. Miller, James Corden, Patrick Stewart, Sofia Vergara e Christina Aguilera. Nella versione italiana, il doppiaggio è stato affidato a Federico Russo, Marisa Passera ed Edoardo Siravo.
Si poteva fare di meglio, ma a volte il fine giustifica i mezzi. Noi vi abbiamo avvisati…ora sta a voi!