I seggiolini antiabbandono sono obbligatori dall’inizio di novembre 2019. Come troppo spesso succede in Italia però, riguardo questo tema si sta vivendo un momento di grande confusione.
Di questi dispositivi si è parlato molto, anche perché l’obbligatorietà è avvenuta in seguito ad alcuni tristi casi di cronaca che hanno visto protagonisti i bambini, con esito spesso mortale. Ma di cosa si tratta realmente e in cosa differiscono rispetto ai più classici seggiolini per l’automobile? In questo articolo cercheremo di mettere un po’ di ordine, analizzando questo tipo di prodotto, come funziona, in cosa consiste l’omologazione e soprattutto quali sono i principali modelli attualmente sul mercato.
Seggiolini antiabbandono: di cosa si tratta?
Con questo termine piuttosto generico si va a definire un prodotto che, il realtà, talvolta si rivela essere niente più che una sorta di cuscino. Questo, sistemato direttamente sotto il classico seggiolino, è dotato di particolari sensori che captano la presenza o meno dell’infante. Nel momento in cui si scende dall’auto, questo dispositivo emette un suono, una sorta di allarme o, nei casi di prodotti più avanzati, avvisa tramite app per smartphone il genitore.
Il fine unico di questi dispositivi dunque, è quello di evitare che i genitori dimentichino i propri figli in auto. Anche se a molti ciò può sembrare assurdo, il ritmo di vita frenetico e lo stress dei tempi moderni, hanno in passato causato vere e proprie tragedie in questo senso.
Una legge giusta ma accompagnata da tanta confusione
La legge riguardante i seggiolini antiabbandono doveva originariamente entrare in vigore nel corso del Luglio 2019. Il decreto però, a causa di vari problemi burocratici, è stato reso ufficialmente valido solo a partire da novembre.
Nonostante l’attivazione della legge fosse ormai nell’aria, l’approvazione (avvenuta tramite pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) è arrivata senza particolari preavvisi il 6 novembre, causando una sorta di panico generale nei genitori. In questo articolo, per quanto possibile, cercheremo di fare chiarezza.
Seggiolini in regola: sistemi universali o integrati
I seggiolini antiabbandono, come accennato in precedenza, possono essere veri e propri prodotti o sistemi a parte, applicabili a un modello potenzialmente già in possesso. Naturalmente, come da prassi italica però, non è tutto così semplice. Ma andiamo per gradi, cercando di inquadrare le due tipologie di prodotti.
I sistemi universali
I sistemi universali, almeno in teoria, appaiono come una delle soluzioni più logiche al problema. In questo caso non si tratta di un vero e proprio seggiolino ma di un sistema applicabile.
Il costo a cui questo è proposto dunque, è solitamente più contenuto. Non solo: utilizzando un sistema universale si può anche sostituire il seggiolino senza affrontare spese impegnative in futuro. Con la crescita del bambino infatti, sarà necessario cambiare diversi modelli e, in tal senso, i sistemi universali si adattano alla perfezione.
Naturalmente tutto appare troppo facile… dove si trova dunque l’inghippo? La maggior parte dei prodotti in commercio è dotata di un sensore di peso da posizionare sotto il bambino. Poiché il decreto è però piuttosto nebuloso non stabilisce caratteristiche fisiche che assicurino la compatibilità dei sistemi indipendenti con i seggiolini, ha affidato ai produttori la responsabilità della conformità. I produttori di seggiolini, ovviamente, non si prendono l’onere di avallare prodotti realizzati da terzi. Dunque, resta il dubbio riguardo il fatto che, nel caso di incidente con il malfunzionamento di un sistema universale, ad oggi è impossibile capire su chi ricadrebbe la responsabilità.
In attesa che qualcuno faccia chiarezza riguardo questa nefasta opportunità, possiamo citare alcuni interessanti prodotti tra i più interessanti di questo settore.
Tippy
Tippy è uno dei prodotti più interessanti attualmente disponibili. Si tratta di un innovativo cuscino Bluetooth il quale, se applicato al seggiolino, consente di rilevare la presenza o meno del bambino.
Il dispositivo si avvale di un’apposita app che, attraverso un allarme sonoro, avvertono il genitore in caso di emergenza. Inoltre, Tippy memorizza diversi numeri di emergenza e, nel caso la notifica sonora non riceva risposta, invia un SMS a questi con tanto di coordinate geografiche per individuare l’automobile. Il dispositivo è installabile su qualunque modello di seggiolino ed è dotato di una batteria che dura 3 anni.
Il tessuto con cui è ricoperto Tippy è sfoderabile e lavabile, mentre l’app di cui si avvale è compatibile con le versioni Android 5.0 / iOS 10.0 e successive.
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Bébé Confort e-Safety
Un altro modello di sistema universale è Bébé Confort e-Safety. Anche in questo caso si tratta di un modello in grado di “comunicare” con lo smartphone dei genitori, avvisandoli in caso di dimenticanza. Tutto ciò avviene grazie all’app “e-safety” disponibile gratuitamente sia su Android che su iOS. Anche in questo caso, se l’allarme non riceve risposta, il dispositivo invia un SMS a due numeri selezionati contenente anche la posizione GPS dell’auto.
L’allarme si attiva quando il genitore si allontana a più di dieci metri dal rilevatore e, lo stesso, percepisce tramite i sensori il peso del bambino sul seggiolino. Il rivestimento, in tessuto double-face, può essere rivoltato per utilizzare il lato estivo (traspirante) e quello invernale (felpato). Il tessuto può essere lavato a mano.
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Inglesina Ally
Inglesina Ally è l’ennesimo sistema universale altamente avanzato di cui parleremo in questo articolo. Rispetto agli altri modelli, esso trasmette non solo un allarme sonoro ma anche visivo sullo smartphone. Anche il funzionamento degli SMS con coordinate geografiche è in linea con altri dispositivi simili.
Inglesina Ally può essere abbinato a un numero illimitato di account e, seppur progettato per essere utilizzato con i seggiolini di questa marca, dovrebbe funzionare con qualunque tipo di modello.presenta un potenziale problema di omologazione (come già detto in precedenza).
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Peg Perego Memo Clip
Peg Perego Memo Clip è un sistema antiabbandono decisamente diverso dagli altri presentati sinora. Esso infatti, si installa direttamente sulle cinture di sicurezza dei seggiolini veri e propri.
Attraverso l’apposita applicazione per Android e iOS, l’app segnala se non è stato sganciato il bambino e se, contemporaneamente, ci si sta allontanando dall’automobile. Impostando 2 contatti, se la notifica non viene bloccata, il sistema invia automaticamente un SMS di allarme con le coordinate della vettura. Il sistema proposto con Peg Perego Memo Clip è compatibile con tutti i seggiolini auto i-Size (da 40 a 105 centimetri) della stessa azienda.
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I sistemi integrati
I sistemi integrati sono (o meglio, saranno) seggiolini appositamente ideati con un rilevatore già disponibile al momento di acquisto. Teoricamente, questi dovrebbero essere gli unici che garantiscono la totale sicurezza e la certezza assoluta di avere a disposizione un seggiolino antiabbandono omologato a norma di legge.
I posticipi, i rinvii e la poca chiarezza riguarda questa direttiva però, sembrano aver disorientato anche i produttori. In tal senso, i primi modelli in regola al 100% saranno disponibili probabilmente nei prossimi mesi. In poche parole si tratterà di seggiolini che integreranno tutte le funzione dei dispositivi universali, con misure e direttive che dovrebbero corrispondere alla perfezione con quanto richiesto dal governo.
Gli incentivi del governo e la moratoria
Stando al decreto fiscale della Finanziaria in vigore dal 27 ottobre (convertito probabilmente in legge entro fine anno), sono previsti incentivi per l’acquisto di sistemi e seggiolini antiabbandono. In tal senso, il governo ha creato di un fondo pari a 14,1 milioni di euro che si va ad aggiunge agli stanziamenti già previsti dalla Finanziaria dell’anno scorso. In parole povere, dovrebbe essere riconosciuto (più o meno a breve) un contributo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato.
Tutto appare così poco chiaro che, il governo stesso, ha fatto slittare di 4 mesi la possibilità di multare chi non ha dotato la propria vettura di un dispositivo antiabbandono (notizia di metà novembre). Nonostante ciò, con tutta probabilità, passati i 120 giorni ci troveremo probabilmente in una situazione ancora una volta poco decifrabile.